Una stella tranquilla
Pietro Scarnera
Senza la pretesa di spiegare l’uomo, o di capire i motivi che lo spinsero al suicidio, Pietro Scarnera, con Una stella tranquilla, ricostruisce l’itinerario di un autore ironico e in perenne mutazione. Dal ritorno a Torino, nell’ottobre del 1945, fino alla sua ultima opera I sommersi e i salvati: una riflessione finale sul lager che chiude un cerchio perfetto iniziato 40 anni prima con Se questo è un uomo. Basandosi esclusivamente su episodi raccontati o citati dallo stesso Levi, l’autore re-immagina e re-inventa la vicenda dello scrittore torinese alla ricerca della risposta a una domanda precisa: “Perché si scrive?”.
Per Primo Levi raccontare non era solo un dovere morale, ma un “bisogno fisico”, simile a quello di mangiare. Se questo è un uomo, il suo primo libro, è nato così, per la necessità di testimoniare al mondo quello che era successo nei lager nazisti. Ma perché Levi, assolto questo compito, ha continuato a scrivere? Chimico di professione, per molti anni ritagliò spazi per la scrittura alle notti e alle vacanze, segno che il bisogno di raccontare non era scomparso. Che siano racconti di fantascienza, gialli chimici, poesie, romanzi sul lavoro o sul mondo degli ebrei dell’Est Europa, quelli di Levi sono tutti “libri utili”: devono servire a qualcosa o qualcuno. In una quotidianità apparentemente normale, scandita dal lavoro in fabbrica e dalla famiglia, la scrittura rappresenta la vera avventura della vita di Primo Levi.
13×20 cm, brossurato
240 pagine in due colori
14 euro, 978-88-6503-099-8